bambino e cane nel bosco

IL MONDO ANIMALE COME CULLA PER CRESCERE SANI

(Di Michela Romano psicologa psicoterapeuta, Presidente di Gea Centro Studi per gli IAA)

Introduzione

Per noi di Exclusion, ad un certo punto, è stato naturale desiderare di fare qualcosa, oltre che per il benessere dei nostri amici a quattro zampe, anche per le persone che hanno scelto di “farsi aiutare” da loro. Così, da un paio d’anni, abbiamo deciso di sostenere alcuni progetti di pet therapy. In questi primi mesi freddi, che purtroppo ci portano ancora a modulare le nostre vite sulle esigenze dettate dal contenimento del Covid-19, è partito questo splendido progetto, pensato per incontrare le esigenze dei bambini. Ed ecco quindi che, grazie a Michela, all’associazione Gea e a dei fantastici amici pelosi, in poche ore passate in mezzo alla natura, i bambini possono prendere vere e proprie boccate d’aria preziose per affrontare un periodo difficile.

I bambini hanno bisogno di punti di riferimento affettivi e propositivi. Vivere esperienze di crescita in contesti accoglienti, supportivi, dove ci si sente visti per quello che si è, dove la competizione è lasciata fuori dalla porta e dove ci si può stupire, sorprendere, ridere, è il miglior modo per accogliere stimoli davvero importanti per nutrire emozioni e intelligenza.

Ecco perché noi decidiamo di lavorare in setting davvero speciali: il nostro tetto è il cielo, i nostri riferimenti sono gli alberi, i nostri cuscini caldi da cui ricevere conforto sono gli animali. Ancora di più in questo periodo dove incontrarsi in luoghi chiusi diventa rischioso e dove i giochi relazionali che implicano contatto diretto, scambio e condivisione di materiali è sconsigliato. 

E come sempre ad accoglierci e darci grandi possibilità, è proprio la natura con i suoi grandi spazi, la Madre Terra che tutto accoglie e tutto trasforma. 

Come psicologa psicoterapeuta ascolto tanti racconti di genitori e di bambini; in questo periodo i riferimenti spesso sono alla preoccupazione di incontrare l’altro, al dispiacere per il fatto che il proprio figlio o la propria figlia non possano più viversi quegli incontri importanti con i pari; i bambini, per i quali la mascherina sta diventando la normalità, desiderano comunque condividere con i compagni colori e giochi. 

Nell’ascoltare queste preoccupazioni, nel dare un significato psicologico alle azioni dei bambini abbiamo costruito un progetto che si chiama “La calma: questa sconosciuta”.

E’ un progetto di natura psicoeducativa a contatto con la natura e con gli animali, dove si intersecano tanti elementi di crescita: l’incontro con l’altro, la presenza dell’animale, l’ascolto dei tempi di ciascuno, l’ascolto dei suoni della natura e la creazione di proprie melodie, l’incontro intergenerazionale, il rispetto di tutti e di sé. 

Ci si incontra in un bellissimo paese in provincia di Vicenza, Valli del Pasubio, con i suoi sentieri, i suoi percorsi d’acqua, i prati, le montagne, la brina e il sole. Sempre in piccoli gruppi di bambini, 5 in tutto, proprio per potere stare insieme in sicurezza; il nostro pavimento è il prato, su cui poggiamo dei tappeti che ci riparano dall’umidità, ma poi ci stendiamo sull’erba, e a volte ci bagniamo un po’.

 

QUANDO GLI ANIMALI INSEGNANO LA CALMA

Ad accogliere i bambini durante il primo incontro sono stati la gallina Matilde e il gatto Rudy. I bambini sono entusiasti della presenza di questi animali. Sorpresi dalla gallina e dalla sua capacità di entrare con lentezza e costanza in relazione con tutti. E’ andata a salutare tutti i bimbi, e quando loro diventavano troppo rumorosi o invadenti, lei prendeva le distanze. Stessa cosa per il gatto Rudy, un ragdoll a cui piace la compagnia delle persone e le coccole (non invadenti) dei bambini. Quindi in modo esperienziale e senza la direttività dell’adulto (in ogni caso presente) i bambini hanno capito che interagire con questi animali significa essere delicati, non invadenti, silenziosi, e… calmi! 

Con Matilde, che ama stare in braccio, siamo andati per boschi, ad esplorare le meraviglie del posto. Abbiamo incontrato piccole cascate d’acqua, tante castagne, sassi preziosi, foglie dai mille colori, rami che diventano bastoni per camminare con maggiore equilibrio. I bambini rispettano i tempi di Matilde, sia nel tenerla in braccio sia nell’aspettarla mentre razzola sul terreno. Noi adulti facciamo da contorno accogliente e di sicurezza, mentre i bambini diventano esploratori esperti e curiosi.

bambini che suonano

RESPIRARE LA NATURA E ASCOLTARE IL CORPO

Al secondo incontro a fare gli onori di casa invece è Guendalina, un Bovaro del Bernese assai coccolone. Guendalina adora i bambini, si sdraia con loro e passerebbe tutto il tempo a farsi accarezzare. Non le piace però la confusione e il vociare forte dei bambini.

Assieme a Guendalina abbiamo fatto una lettura presa da un magico libro che insegna a respirare, a chiudere gli occhi e a creare nella nostra mente immagini belle e rilassanti. I bimbi, spontaneamente, hanno deciso poi di prendersi del tempo per suonare insieme. Un piccolo tamburello, un tamburo armonico, le mani, il fruscio delle foglie: si è creata presto un’orchestra in un teatro fatto di alberi, erba, coccinelle e sole splendente nonostante sia novembre. E dopo la musica… via alla ricerca di un nuovo sentiero!

Ormai le gambe allenate vanno verso posti quasi impervi: le merende in quei luoghi nascosti, per schienale della sedia alberi maestosi, fa diventare un semplice panino il più gustoso di sempre.

 

I VALORI ATTRAVERSO LE GENERAZIONI

Al terzo incontro i bimbi hanno conosciuto la casa di Rudy. Era la prima mattina con tanta brina, nonostante fossero le dieci. Allora l’accoglienza dei bambini è stata fatta nella Casetta: un vecchio fienile ristrutturato, dove la componente principale è il legno. Siamo stati seduti al caldo, su morbidi cuscini, ad accarezzare Rudy che ha scelto di stare proprio lì, in centro al cerchio ad osservare i sorrisi dei bambini e a prendere le loro carezze. In questo ci ha accompagnato la voce narrante del nonno di Giovanni, uno dei nostri partecipanti, che ha voluto far conoscere ai nuovi amici suo nonno Emanuele, esperto di alberi, piante, fiori e montagne. Con il Nonno Emanuele siamo andati per boschi e finalmente tutti, bambini e adulti, adesso sanno distinguere la felce maschio dalla felce femmina. E poi… tagliare delle foglie con la roncola: roba da grandi! 

Ci aspettano ancora altri due incontri, di scoperte e di sorrisi. Con il rispetto dei tempi di tutti, con la lentezza che abbiamo quasi scordato e con la possibilità di giocare, divertirci, camminare e creare, senza venire a contatto diretto ma con l’emozione di essere insieme, condividere e sentire la vicinanza di tutti.

Il Covid 19 ci ha levato tanto, ma ci sta offrendo opportunità meravigliose di nuove scoperte.

Guendalina, bovaro del bernese

2 Comments

  1. Michela Romano 4 anni ago

    Grazie per avere dato voce ai nostri progetti! MI piacerebbe che tutti potessero conoscere la vostra sensibilità per le persone fragili.

    1. exclusion 4 anni ago

      Grazie a voi Michela!!!

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